Le api, così piccole ma così importanti

Tutti abbiamo visto questi piccoli insetti svolazzare nella natura, ma ci siamo mai chiesti quanto siano importanti per la stessa?
Le api rivestono un’importanza che va ben oltre la produzione del miele. Sono infatti indispensabili per la fecondazione dei fiori e di conseguenza per garantire le produzioni agricole.
Un tempo, la fecondazione dei fiori, era assicurata da molti insetti. Ai giorni nostri, purtroppo, tanti di questi insetti sono scomparsi causa inquinamento e trattamenti chimici sulle culture lasciando le api tra i pochi in grado di garantire ancora questo importante ruolo.
Per sopperire alla mancanza di questi insetti, detti pronubi (cioè facilitatori di nozze tra i fiori), gli apicoltori trasferiscono i propri alveari in determinate zone, garantendo la fecondazione dei fiori e la produzione dei frutti.

L’apicoltura

Già le pitture rupestri, che si trovano a Valencia – Spagna, documentano la raccolta del miele in epoca preistorica.
L’apicoltura era già una normale attività durante il regno Egizio, con una lunga e graduale evoluzione sia nell’attività stessa sia nei materiali utilizzati per praticarla.
Si è infatti passati dalle arnie in ceste di paglia a quelle fatte in legno a forma di parallelepipedo, per arrivare al 1851 quando venne inventata l’arnia a favo mobile che consente di raccogliere il miele risparmiando la vita alle api.
Questa specifica tipologia di arnia è usata ancora oggi perché consente la salvaguardia della vita delle api, prima invece si uccidevano per poter raccogliere il miele. L’apicoltore, ai giorni nostri, gestisce gli alveari sorvegliando lo stato di salute e lo sviluppo in funzione dei periodi e delle condizioni ambientali.

L’apicoltura

Già le pitture rupestri, che si trovano a Valencia – Spagna, documentano la raccolta del miele in epoca preistorica.
L’apicoltura era già una normale attività durante il regno Egizio, con una lunga e graduale evoluzione sia nell’attività stessa sia nei materiali utilizzati per praticarla.
Si è infatti passati dalle arnie in ceste di paglia a quelle fatte in legno a forma di parallelepipedo, per arrivare al 1851 quando venne inventata l’arnia a favo mobile che consente di raccogliere il miele risparmiando la vita alle api.
Questa specifica tipologia di arnia è usata ancora oggi perché consente la salvaguardia della vita delle api, prima invece si uccidevano per poter raccogliere il miele. L’apicoltore, ai giorni nostri, gestisce gli alveari sorvegliando lo stato di salute e lo sviluppo in funzione dei periodi e delle condizioni ambientali.

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